Indirizzo: località Sa punta ‘e su casteddu - 07010 Mara (SS)
Il castello di Bonevhì o Bonu Ighinu (Sardo “Buon Vicino”), abbandonato dalla prima metà del XV secolo (nel 1436 il castello fu espugnato e smantellato dagli aragonesi), è descritto come un rudere nel 1580, quando lo storico G. Fara ne diede notizia citando anche il borgo medievale (Bonvicinus Castrum) che si estendeva ai suoi piedi, nei pressi della chiesa di Punta Santa Caderina.
Fu costruito nel tardo XIII secolo dalla famiglia genovese dei Doria - che era riuscita consolidare la propria presenza nel nord ovest della Sardegna - contemporaneamente a quello di Monteleone in un’epoca nella quale il territorio fu rinforzato con la fondazione di una rete di castelli, residenze fortificate e simboli del potere.
Assolveva al ruolo di avamposto militare in quanto sorge su un’altura strategica che gode di ottimo dominio visivo. Una possente cortina muraria cingeva uno sperone roccioso: se ne conserva un tratto ad angolo sul lato settentrionale della cima, dal quale attualmente vi si accede attraverso un varco creatosi fra i numerosi crolli che non ne rendono leggibile lo sviluppo planimetrico. Un accesso era protetto da una torre circolare della quale si conserva parte dell’alzato, tracce di fondazioni accanto alla cortina sembrano riferirsi a una seconda vedetta. All’interno si localizzano due cisterne, una più in alto, presenta pianta rettangolare e si chiude con volta a botte, l’altra a una quota inferiore, si localizza nel versante sud ovest.
Alterne vicende di guerra videro la roccaforte, ora in mano ora ai Doria, agli Arborea, ed infine agli Aragonesi.