Originario di Padria fu un poeta improvvisatore di grande talento. Il canonico e studioso sardo Giovanni Spano ricorda di averlo conosciuto a Padria nel Maggio 1866. In quell'occasione ebbe modo di ascoltare Giommaria Piu e Pietro Bezzu in un'improvvisata disputa poetica durata alcune ore. Rimase profondamente impressionato dall'elevatezza delle idee e dalla prontezza di riflessi con cui i due poeti costruivano le ottave, senza perdere di vista l'armoniosità del verso.
Le poesie conservatesi sono:
Alcuni versi:
[…]Padria cust' hat a tenner presente
cantu Deus nos lassa tesistire:
non podimus parare ne fuire,
turbadu nos haiat coro e mente;
giustos fines de Deus onnipotente
Padria fuit a puntu 'e si finire,
Nostra Segnora l' hat fattu transire
issa sa grassia hat potidu lobrare. […]
(Padria lo dovrà ricordare per quanto Dio ci lascia esistere: non potevamo rimediare ne' fuggire, l'uragano ci aveva sconvolto il cuore e la mente; secondo i giusti fini di Dio onnipotente Padria era sul punto d'aver fine, è stata Nostra Signora a farlo sviare, è stata lei che ha potuto ottenere la grazia.)
Bibliografia:
G. Spano, Canzoni popolari di Sardegna in dialettosardo centrale ossia logudorese, Nuoro, Ilisso, 1999.