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Poeti e poesia di Padria del XIX secolo: Giommaria Piu

Originario di Padria fu un poeta improvvisatore di grande talento. Il canonico e studioso sardo Giovanni Spano ricorda di averlo conosciuto a Padria nel Maggio 1866. In quell'occasione ebbe modo di ascoltare Giommaria Piu e Pietro Bezzu in un'improvvisata disputa poetica durata alcune ore. Rimase profondamente impressionato dall'elevatezza delle idee e dalla prontezza di riflessi con cui i due poeti costruivano le ottave, senza perdere di vista l'armoniosità del verso.

Le poesie conservatesi sono:

  • Pro te so, bella mia, dedicata all’innamorata dalla quale desidererebbe dei gesti d’amore;
  • Pro te, prenda de oro, scritta a testimoniare l’amore provato nei confronti di una fanciulla;
  • Iscultet, signor plebanu, una supplica nei confronti del sacerdote affinché interceda presso i tribunali per annullare le accuse di delitto nei confronti di suo suocero ingiustamente trattenuto in prigione;
  • Padria sinde devet ammentare, descrive il terribile uragano verificatosi nel 1844 che causò lo smottamento di terreno e la caduta di alberi. Questo incidente scosse profondamente gli abitanti di Padria: molti si trovavano in campagna per il raccolto e coloro che, non poterono arrampicarsi sugli alberi o fuggire verso zone più alte, morirono annegati. Il poeta attribuisce a un miracolo la sua personale salvezza. Delle menzioni positive sono riservate al re Carlo Alberto che mandò un piccolo sussidio per distribuirlo ai poveri ed ai signori del villaggio che soccorsero gli agricoltori cui l'onda portò via tutto il raccolto.

 Alcuni versi:

[…]Padria cust' hat a tenner presente
cantu Deus nos lassa tesistire:
non podimus parare ne fuire,
turbadu nos haiat coro e mente;
giustos fines de Deus onnipotente
Padria fuit a puntu 'e si finire,
Nostra Segnora l' hat fattu transire
issa sa grassia hat potidu lobrare. […]

(Padria lo dovrà ricordare per quanto Dio ci lascia esistere: non potevamo rimediare ne' fuggire, l'uragano ci aveva sconvolto il cuore e la mente; secondo i giusti fini di Dio onnipotente Padria era sul punto d'aver fine, è stata Nostra Signora a farlo sviare, è stata lei che ha potuto ottenere la grazia.)

 

 

Bibliografia:
G. Spano, Canzoni popolari di Sardegna in dialettosardo centrale ossia logudorese, Nuoro, Ilisso, 1999.