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Padria

 Indirizzo: Piazza del Comune, 1 - 07015 Padria (SS)
 Telefono:  +39 079 807018
 Fax: +39 079 807323
 E-mail: protocollo@pec.comune.padria.ss.it
 Sito: http://www.comune.padria.ss.it/

Arrivando a Padria, dalla strada che collega Pozzomaggiore con Bosa, si resta colpiti dalla pulizia della sua struttura urbana ai piedi dei tre colli di San Giuseppe, San Pietro e San Paolo, quasi come come se si fosse rimasti ai tempi della romana Gurulis Vetus.

Padria conta poco meno di 700 abitanti. Fra le attività economiche è prevalente l'attività agricola e di allevamento, favorita dalla ricchezza di corsi d'acqua il più importante dei quali è il fiume Temo.

Il territorio a carattere prevalentemente collinare, con terreni di origine vulcanica e sedimentaria, si estende per circa 48 Kmq e mostra una straordinaria occupazione capillare durante l’età nuragica. Fra le diverse decine di nuraghi l'impianto più complesso è rappresentato dal Nuraghe Longu, con addossati alla torre principale un possente muro e due torri che si affacciano in un piccolo cortile. Attorno al nuraghe sono ben visibili i resti di un esteso villaggio coevo al nuraghe e strutture riconducibili ad età storica.

La parte antica del paese si estende dalle falde dei tre colli fino alla piazza del Comune e l’attuale centro storico sorge sopra le rovine dell'insediamento romano di Gurulis Vetus del quale ne ricalca le arcaiche vie convergenti verso il colle di San Paolo che dovette costituirne l'acropoli e nel quale sono ancora ben visibili un imponente muro di terrazzamento in grandi blocchi basaltici ed una serie di strutture, con importanti sezioni dell’elevato, riconducibili al Palazzo Baronale della famiglia De Ferrera, da cui deriva il toponimo di Palattu. La frequentazione del sito risale all’età nuragica con continuità in età fenicio-punica e quindi, con più consistenti testimonianze monumentali, in età romana, medievale e post medievale. Il muro di terrazzamento, visibile per almeno 5 metri di altezza, ancora in ottimo stato di conservazione, cinge il pianoro più alto del colle. La struttura, riconducibile ad una fase edificatoria di età romana repubblicana, ha avuto un utilizzo ininterrotto fino all’età post medievale, quando, con la costruzione del Palazzo Baronale, ha svolto funzione di fondazione per il muro di cinta della casaforte. Il Palazzo Baronale, fu fatto costruire dalla famiglia De Ferrera, Baroni di Bonvehì, quando acquistarono il feudo e la villa di Padria nella seconda metà del XV secolo, dopo la cacciata dei Doria da Monteleone.

Alla famiglia De Ferrera si devono una serie di interventi sull’impianto urbano e su diversi edifici di culto. Ai piedi del colle di San Paolo si trova la Chiesa di Santa Croce (1543), in origine cappella privata dei De Ferrera. Il monumento più importante è sicuramente la parrocchiale di Santa Giulia Martire uno degli esempi più rappresentativi del gotico-aragonese in Sardegna, riedificata su preesistenti impianti di culto riconducibili ad età paleocristiana, con tomba monumentalizzata e venerata, ad età bizantina con chiesa mononave e ad età medievale con basilica a tre navate. Alla periferia del paese si trova il Convento Francescano (recentemente acquisito e restaurato dal Comune), realizzato nel XVII secolo per volere della nobile Isabella, figlia di Pietro De Ferrera che forma un complesso unico con l’antecedente Chiesa di S.M. degli Angeli.

La parte storica dell'abitato conserva i segni di un passato prestigioso testimoniato dalla presenza di palazzi di nobili e ricche famiglie borghesi dell'Ottocento come ad esempio la Casa Piras, di origine padronale, acquistata da Filippo Piras di Bonnanaro nel 1893,  con due corti interne, una cantina voltata, realizzata da maestranze locali, e magazzini con orditura in ferro. Restaurata di recente, al suo interno si possono apprezzare una serie di ambienti domestici con arredi, ornamenti ed utensili originali relativi al XIX e inizi XX sec. Anche le dimore più semplici in pietra vulcanica a vista o ricoperte da intonaco grezzo sono abbellite da architravi calcarei scolpiti dai "picapedras" locali con motivi vari tipici della scuola catalana.

Al centro del paese, nei pressi della Chiesa di Santa Giulia, merita una visita il Museo Civico Archeologico che accoglie al suo interno i risultati di un'intensa attività di scavo, donazioni e raccolte di superficie condotte in varie località del territorio e in particolare un’ampia varietà dei più significativi materiali provenienti dagli scavi archeologici della stipe votiva e del villaggio preistorico del colle di San Giuseppe.

 

F. Galli, Padria: il museo e il territorio, Sassari, Delfino, 1991
F. Galli, Padria (Sassari) Censimento archeologico, Firenze, Nuova grafica fiorentina, 2002.
http://www.comune.padria.ss.it
http://www.comunas.it/padria