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Chiesa di San Giovanni Sotto Terra - Romana

 Indirizzo: località Costa Piras - 07010 Romana (SS)

La chiesa di San Giovanni Sotto Terra si trova in regione “Costa Piras”, nel territorio comunale di Romana. Il sito è stato di recente oggetto di campagne di scavo archeologico promosse dal Comune di Romana in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro. Le indagini hanno consentito di verificare e precisare il contesto di riferimento della chiesa, già nota attraverso le fonti documentarie.

Dalla consultazione di inventari del XVII secolo dei beni della Commenda di San Leonardo di Sette Fontane a Santu Lussurgiu, facente parte del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, emerge qualche informazione in più, comunque non funzionale a chiarire le origini di questa fabbrica. Solo in seguito ad una prima pulizia, preliminare alla campagna di scavo archeologico, si è potuto mettere in evidenza il tracciato dell’edificio di forma rettangolare, di cui è stato possibile vedere le fondamenta realizzate con un filare di grossi blocchi quadrati sui quali impostavano i muri perimetrali. L’ambiente interno, al quale si accede tramite una scalinata in pietra, risulta dallo scavo sotto il piano di camminamento per circa due metri e mezzo. È stato possibile recuperare la pavimentazione originaria costituita da lastre in pietra coperte da un sottile strato di malta. L’altare, addossato alla parete opposta all’ingresso, era realizzato con pietrame misto legato con malta e rivestito da intonaco e rivestito da una lastra monolitica ritrovata rovesciata in prossimità della mensa. L’ambiente era completamente coperto dagli strati di crollo, avvenuto presumibilmente nel XVI secolo, come hanno evidenziato resti ceramici ritrovati e analizzati. La presenza nello spessore del banco roccioso di nicchie e l’altezza presumibile della chiesa, circa cinque metri comprensiva degli alzati, ha fatto ipotizzare che esistesse un piano di calpestio intermedio, posto all’altezza del piano di campagna. Lo scavo archeologico ha potuto mettere in evidenza come l’edificio ecclesiastico abbia riutilizzato un ambiente precedente, forse di epoca romana, come attesterebbero resti di frammenti ceramici che rimanderebbero ad un periodo compreso tra III e IV secolo d. C.

 

Roberto Coroneo, Florinda Picciau, Valeria Martis, Architettura romanica in Sardegna: nuove acquisizioni, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari, n.s. XX (vol. LVII), parte I-2002, pp. 360-362.
Alessandro Soddu, Incastellamento in Sardegna. Il caso di Monteleone, Aonia edizioni, 2013, pp. 34, 42.
http://www.comune.romana.ss.it/?modulo=contenuti&id=350