Dalla Giara di Monte Minerva alle Fonti di Mudeju, in un viaggio tra archeologia industriale e profumati roseti.
Percorso a prevalente interesse paesaggistico, naturalistico e storico-archeologico.
Percorso di media difficoltà. Strada a tratti in salita.
8 ore circa.
In bicicletta.
Info Point nel centro urbano di Padria – Piazza dei Balli.
Dall’abitato di Padria, si segue la strada S.P. 11 in direzione Montresta, dopo circa 15 km si prosegue a destra sulla S.P. 88 che costeggia le pendici occidentali del tavolato vulcanico di Monte Minerva (644 m s.l.m.), una giara dal profilo trapezoidale originatasi dall'effusione di lava fluida. L'azione erosiva ha successivamente plasmato la crosta basaltica conferendogli l'attuale aspetto tabulare isolato. Dopo circa 8 km troviamo la deviazione a destra per il Palazzo Minerva, un complesso di edifici di archeologia industriale dei primi decenni del XX secolo che oggi ospita una locanda, il CEAS e il Roseto antico di Monte Minerva. Quest’ultimo è un giardino tematico nato nel 2005, unico nel suo genere in Sardegna, immerso nel bosco di secolari sughere e roverelle, che si contraddistingue per la coltivazione di rose storiche tra siepi geometriche di ligustro e olivastro. Presso l'ingresso del roseto, seguendo i cartelli direzionali, si possono raggiungere le quattro domus de Janas di Monte Minerva, scavate in anfratti naturali per ricavarne ambienti pluricellulari. Suggestiva la protome taurina scolpita all'ingresso di una di queste tombe di età prenuragica.
Si torna indietro sulla S. P. 88, dopo 2 km, una deviazione a destra conduce verso i versanti orientali della montagna alla base del costone di Su Capparone, mentre proseguendo dritti si giunge, dopo 1 km in buona discesa, al bivio sulla S.S. 292. Svoltando a destra fiancheggiando la riva del Lago Temo si ammira il panorama segnato dalla roccaforte medioevale di Monteleone Rocca Doria che con i suoi 421 m s.l.m si affaccia sull'invaso artificiale.
Prima di concludere l'itinerario e rientrare a Padria, distante ancora 12 km, è d'obbligo una sosta rigeneratrice alle Fonti di Mudeju o di Abbarghente da cui sgorgano acque minerali effervescenti naturali, sfruttate anticamente dai Romani per alimentare le omonime terme. Si raggiungono facilmente seguendo la segnaletica sulla destra a circa 3 km dall'incrocio con Romana.